Cosa lega e cosa divide psicologia e Coaching
Per capire dove sono e dove voglio arrivare nella mia vita, mi rivolgo ad un psicologo o ad un life Coach? Sono diverse le persone che si pongono questa domanda e la cosa non sorprende affatto visto che per alcuni il rapporto tra psicologia e Coaching può essere poco chiaro.
Psicologia e Coaching sono due discipline differenti, ben definite, che talvolta vengono però confuse e sovrapposte. Diversi sono i metodi, diverso è il tipo di formazione del professionista, diverso è il cammino che si intraprende scegliendo una delle due strade. L’obiettivo è però lo stesso: migliorare la vita delle persone. Ecco perché talvolta gli psicologi scelgono di integrare e arricchire le loro competenze acquisendo anche quelle del Coaching.
In cosa si differenziano psicologia e Coaching
1. Il percorso
I terapisti hanno conseguito una laurea specialistica e sono abilitati dallo Stato. La psicologia è detta anche terapia della parola: lo psicologo parla con l’assistito, cerca di capirne i pensieri, i comportamenti e lavora per ottenere risultati nel lungo periodo. Intraprendere un percorso di questo tipo significa quindi impegnarsi per diverso tempo.
Diverso è il caso del Coach: questa figura professionale è stata riconosciuta dalla Legge n. 4 del 2013 che disciplina le professioni non ordinate in ordini e collegi. Per diventare Coach è necessario frequentare dei percorsi formativi specifici, avendo l’accortezza di scegliere quelli che possono rilasciare certificazioni riconosciute, sia a livello nazionale che internazionale, dalle principali Associazioni del settore.
2. Il metodo
Il Coaching ha un approccio molto più diretto, non scava nel passato come la psicologia, parte invece dal presente considerandolo un momento importante per iniziare un percorso finalizzato a raggiungere degli obiettivi ben precisi nel futuro.
3. Il rapporto con il paziente-cliente
Tra psicologo e paziente si stabilisce una relazione terapeutica finalizzata alla riduzione di alcuni sintomi e alla modifica di alcuni tratti della personalità al fine di favorire il miglioramento dell’individuo e il suo stato di benessere.
Con il Coach invece si stabilisce una partnership: svolge un ruolo di guida, ma il protagonista è il cliente, è lui a stabilire la direzione, a definire il punto di arrivo. Il Coaching è un metodo che mira ai risultati che possono essere raggiunti facendo chiarezza sugli obiettivi e sui mezzi per conseguirli.
4. Lo scopo
A differenza dello psicologo che individua l’elaborazione di uno o più problemi, il Coaching accompagna verso una meta e nel fare questo, al posto di focalizzarsi sulla risoluzione del problema che genera sofferenza, si concentra sul futuro desiderato da raggiungere grazie a un miglioramento delle performance personali, forti di una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse.
Mentre la psicologia si concentra sul disagio vissuto, elabora il passato, analizza, lavora sulla personalità, il Coaching rafforza il desiderio di arrivare all’obiettivo prefissato alimentando le emozioni positive a sostegno di tale impresa. Nel Coaching la persona ha quindi un ruolo da protagonista, sceglie in autonomia cosa fare e dove andare, potendo contare sulla guida del Coach.
5. Il ruolo
È differente quindi anche il ruolo di chi si approccia a percorsi di psicologia e Coaching. Nel primo caso ci troviamo di fronte a qualcuno che chiede aiuto per superare una determinata situazione che genera angoscia, nel secondo caso troviamo invece qualcuno proiettato sul futuro che ha voglia di evolversi e andare avanti predisponendo piani di azione concreti che partono dal presente. Da un lato abbiamo quindi persone con problemi, dall’altro persone con obiettivi.
Il coaching funziona?
Il Coaching è un metodo che funziona? Valutarne l’efficacia è molto semplice: basta misurare il raggiungimento degli obiettivi, la soddisfazione personale, il miglioramento delle performance. Da obiettivi oggettivamente verificabili si può quindi appurare la validità del metodo e l’operato del Coach. E tutto questo in un periodo di tempo molto inferiore a quello richiesto da un percorso psicologico.
Nel nostro Paese c’è molta curiosità verso il Coaching: più che altro c’è il desiderio di provare il metodo per capire se funziona davvero. Negli Stati Uniti il metodo è molto più diffuso e sono molte le connessioni tra psicologia e Coaching. Ad onor del vero bisogna però sottolineare che in Italia la maggior parte delle persone che si iscrive a corsi formativi per diventare Coach proviene da altri settori professionali: in molti intraprendono questo percorso per fare propri i metodi del Coaching e applicarli nel proprio ambito lavorativo, tra queste persone troviamo anche tanti psicologi.
In futuro possiamo ipotizzare una connessione sempre più stretta tra psicologia e Coaching, al pari di quanto avviene in altri Paesi.
Sei un psicologo e vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale? Se vuoi saperne di più e fare tuoi i metodi del Coaching puoi frequentare i corsi della scuola di Coaching dell’Istituto di Formazione The Mind of the Child, diretta da Alessia Mortilla.
Ecco due corsi per iniziare:
- Ri-comincio da me – due giornate per conoscere gli strumenti e le metodologie base del Coaching
- Sviluppo delle potenzialità – un corso di una giornata in cui ti verrà spigato come valorizzare le tue potenzialità per migliorare la tua vita e costruire il tuo benessere
Tante sono però le opportunità di formazione studiate da The Mind of the Child, a te la scelta del migliore!