La differenza tra Coaching e Counseling esiste: ecco qual è
Quali sono le differenze tra Coaching e Counseling? Sull’argomento c’è molta confusione, queste discipline infatti vengono considerate da molti validi strumenti di auto-aiuto, ma pochi riuscirebbero a dare una definizione univoca di entrambe. Il problema nasce anche a causa del comportamento di alcuni operatori del settore, che per allargare il bacino di utenza dei potenziali clienti, allargano la loro offerta formativa sconfinando spesso il loro reale ambito di competenza. Coaching e counseling presentano in realtà delle notevoli differenze, diversa è la formazione del professionista, diverso è l’approccio. Scopriamole insieme.
Quali sono le principali differenze tra Coaching e Counseling
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La definizione
Il Coaching in Italia è una disciplina abbastanza recente nata negli Usa, negli anni ’80, in ambito sportivo per migliorare le performance degli atleti. L’allenatore stimolava l’atleta a migliorare la sua muscolatura, il Coach interveniva per sviluppare il suo potenziale umano a sostegno delle performance: “Coach” si traduce, non a caso con la parola “allenatore” o “carro-carrozza”. Questo metodo di sviluppo e formazione è oggi impiegato anche in ambiti diversi da quello sportivo poiché si fonda su una relazione di partnership tra Coach e cliente, focalizzandosi sulla scoperta e sulla valorizzazione delle potenzialità del singolo per raggiungere obiettivi e migliorare la qualità della vita del cliente.
Il termine counseling deriva dal latino cum solere, sollevare insieme. Già questo fa intuire molto su questo approccio in cui viene meno la figura del paziente che affida al counselor il suo malessere per superare un momento di difficoltà e individuare possibili risposte ai suoi problemi ma anche il counseling mira ad elevare la persona ad uno stato di benessere maggiore.
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La formazione del professionista
Chi vuole operare come Coach Professionista deve formarsi presso una scuola di Coaching riconosciuta e accreditata. È necessario frequentare corsi di formazione specifici, scegliendo quelli che possono rilasciare attestazioni valide a livello nazionale e internazionale. La figura del Coach viene riconosciuta dalla legge n.4 del 2013, che disciplina le professioni non ordinate in ordini e collegi.
Per diventare counselor si deve frequentare un corso di tre anni, che può essere organizzato anche da istituti privati. Il counseling è una disciplina legata alla psiche e alla dimensione sociale: spesso infatti, chi intraprende questa professione ha studiato psicologia, psicoterapia o scienze sociali. È facile che la formazione del counselor si sovrapponga con quella dello psicologo o dello psicoterapeuta, anche per via delle tematiche molto delicate che questo professionista affronta.
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Metodo ed efficacia
Il Coaching è un metodo di formazione orientato all’azione, è quindi molto pratico ed efficace: affronta il cambiamento e lo sviluppo in modo concreto, fattibile, verificabile e misurabile. È finalizzato a migliorare le performance della persona per consentirle di raggiungere degli obiettivi. Il Coach lavora in partnership con il cliente, non gli dice quindi cosa fare, ma permette al cliente di arrivare da solo a definire i suoi traguardi. Nel Coaching si lavora ponendo le domande giuste, stimolando la persona a focalizzarsi nel momento in cui si trova esplorando desideri ed emozioni, per arrivare alla definizione di obiettivi chiari. Individuato l’obiettivo si valutano le potenzialità dell’individuo che possono essere usate per perseguirlo e si elabora di conseguenza un piano di azione. Il Coaching è un metodo valido in tutti gli ambiti: personale, professionale, relazionale.
Il counseling è un rapporto di aiuto all’auto-aiuto. Attraverso interventi verbali e stimoli creativi mira a perseguire una qualità della vita migliore, relazionale, sociale e psicologica. Valorizza e sostiene le persone che ritiene responsabili della loro auto realizzazione. Il counselor aiuta il paziente a focalizzarsi nel momento presente, a ricercare e mettere in atto azioni responsabili, a valorizzare le sue risorse interne che sembrano smarrite.
Differenza tra Coaching e Counseling: conclusioni
Il Coaching e il Counseling condividono quindi un orientamento di base, la cui finalità è l’auto-realizzazione dell’individuo. La differenza tra Coaching e counseling è che nel primo l’intervento si focalizza sulle performance da raggiungere in considerazione dell’obiettivo finale, mentre nel secondo si concede alla persona l’opportunità di esplorare e fare chiarezza su quelli che possono essere modi di vivere migliori, in pratica non si individuano obiettivi, ma si creano le condizioni per far sì che la persona possa entrare in contatto con il suo io interiore e decidere in autonomia quale stile di vita perseguire.
Inoltre, il Coach, a differenza del Counselor, non si occupa di risolvere “disagi esistenziali di origine psichica”, come invece viene specificato nella definizione del counselor dalla Società Italiana Counseling.
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