Perché l’emergenza Coronavirus si riflette anche sulle nostre abitudini
Clienti in fila prima dell’apertura, scaffali vuoti e carrelli pieni. L’assalto ai supermercati è una delle immagini che ricorderemo di questo particolare periodo storico, in cui tutti siamo costretti a casa per evitare il contagio del Coronavirus. La necessità di garantire le misure di sicurezza è uno dei fattori che porta alla creazione delle file fuori dai supermercati e molte persone riempiono i carrelli per evitare di uscire troppo da casa.
Tali motivazioni non giustificano quello a cui in realtà stiamo assistendo: una vera e propria corsa all’approvvigionamento. Sugli scaffali mancano beni di prima necessità come pasta, farina, lievito. C’è chi fa scorta, temendo tempi ancora più bui. Eppure rassicurazioni da parte del Governo sono arrivate: il cibo non scarseggerà, il sistema produttivo alimentare non si è fermato. Allora perché il diffondersi di tali comportamenti?
Disporre di cibo aiuta davvero a sentirsi più sicuri?
Gli acquisti motivati dal panico dimostrano che la psicosi da Coronavirus è evidente. Quello che stiamo vivendo è qualcosa di nuovo: mai prima d’ora le generazioni attuali sono state costrette ad affrontare uno stato di emergenza simile. A preoccupare è la paura del contagio, i contatti sono banditi, gli altri sono considerati un rischio. Ma noi siamo animali sociali, ricordiamolo, e tale isolamento pesa anche sulla psiche e sull’umore. La sorpresa dei primi giorni ha lasciato il posto alla consapevolezza che quando rimetteremo il naso fuori casa il mondo non sarà più come prima. L’incertezza si lega alla paura, la paura è alimentata dall’incognita del futuro. Come si lega tutto questo alle file davanti ai supermercati?
La psicologia parla chiaro: in una situazione di incertezza e paura, ci sentiamo più tranquilli se possiamo disporre delle risorse necessarie per sopravvivere. Abram Maslow, uno dei principali esponenti della psicologia umanistica, è noto per aver messo a punto la “piramide dei bisogni”. Al primo gradino della piramide vi è proprio la possibilità di disporre del cibo per sopravvivere. Nella nostra società tecnologica e connessa tale bisogno si manifesta anche postando sui social foto di piatti home made, come per dire agli altri, “va tutto bene”. In una situazione di panico cerchiamo quindi di essere previdenti facendo scorte alimentari, la dispensa piena ci dona l’impressione di essere pronti ad affrontare una possibile assenza di scorte e ci aiuta ad avere un certo senso del controllo.
Stiamo soddisfacendo il nostro bisogno di sicurezza, proviamo in questo modo a prendere in mano la situazione. Il bisogno di sicurezza è insito in ogni essere umano, fin dalla nascita e si lega al nostro istinto di sopravvivenza che ci spinge a evitare il pericolo per proteggere la vita. Da tale bisogno deriva però anche quello del controllo che ci porta a fissare delle abitudini per creare una zona di comfort che da una parte ci rassicura, ma dall’altra frena la nostra crescita.
Cosa possiamo fare quindi?
In tale contesto essere previdenti va bene, ma l’obbligo di adattarsi alla situazione deve essere sempre affrontato con intelligenza, calma ed equilibrio. Dobbiamo evitare che sia il panico a controllarci perché le azioni motivate da ansia e paura riescono solo ad aggravare la situazione. Quello che avverrà in futuro possiamo solo immaginarlo, perché lasciarsi andare a costruzioni immaginarie catastrofiche e irrazionali?
Costruiamo la tua realtà nel modo in cui elaboriamo le informazioni. Il nostro cervello segue delle scorciatoie per facilitare il suo compito, una di queste è prendere decisioni scegliendo le informazioni più facili da reperire. Forse anche tu stai facendo questo. Se ti focalizzi sul numero dei contagiati, inneschi la sensazione di pericolo. Se ascolti canali non ufficiali puoi dare spazio nella tua mente a teorie errate. Indaga, approfondisci, risali alle fonti, cerca di analizzare tutte le prospettive.
Se vuoi stare bene, prenditi cura di te stesso e rispondi ai tuoi bisogni
Altra cosa che puoi fare è rispondere ai tuoi bisogni. Se a livello inconscio riempi la dispensa per sentirti sicuro, hai pensato a cosa potresti fare a livello conscio? Gli esseri umani hanno anche altri bisogni primari da coltivare per stare bene:
- il bisogno di varietà che ci spinge a trovare nuovi stimoli per uscire dalla zona di comfort che ci siamo costruiti, perché abbiamo bisogno di nuovi stimoli per sentirci vivi
- il bisogno di sentirci importanti, speciali, attraverso il riconoscimento altrui o anche personale. La soddisfazione di questo bisogno aumenta la nostra autostima
- il bisogno di amare e sentirci amati
- il bisogno di crescere, che spinge noi esseri umani ad ampliare le nostre conoscenze e si soddisfa ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo. Il nostro istinto è infatti quello di migliorare, elevarci, raggiungere risultati.
- Il bisogno di contribuire al benessere altrui, facendo qualcosa si concreto.
Lo sai che potresti rispondere a tutti questi bisogni anche adesso, tra le mura di casa, e stare di nuovo bene? Come fare? Il Coaching è la risposta!
Il Coaching, una chiave di volta
L’esigenza di fare scorte è davvero motivata? I supermercati hanno chiuso, oppure tutto sta andando come annunciato dal Governo? Ti sei accorto che i ristoranti continuano a consegnare a casa? Forse ti stai rendendo conto che alcuni tuoi comportamenti sono immotivati, eppure ti senti lo stesso preoccupato. Se vuoi sentirti di nuovo bene, se vuoi essere capace di affrontare la situazione in modo razionale e consapevole, devi lavorare su te stesso e guardarti dentro per capire da dove nascono le tue paure. Solo così riuscirai a trasformare le emozioni negative in stati di risorsa positivi.
Il Coaching può aiutarti a fare questo fornendoti gli strumenti per affrontare e gestire al meglio le situazioni: è un metodo pratico, orientato all’azione e finalizzato al raggiungimento di obiettivi concreti. Puoi capire chi sei, quali sono le motivazioni alla base delle tue reazioni, perché guardi il mondo da una certa prospettiva. Puoi imparare a governare le tue emozioni, sfruttarle a tuo vantaggio, superare con successo momenti difficili.
Puoi fare qualcosa oggi stesso, mentre sei a casa. Hai la libertà di scegliere come vivere il tuo presente e quali soluzioni adottare per il futuro.
Anche in questo momento puoi contare sull’Istituto The Mind of the Child, diretto dalla Coach di fama internazionale Alessia Mortilla. Se sei in difficoltà e vuoi guardare con fiducia al tuo futuro puoi contare sul nostro supporto e sulla nostra guida gratuita, attraverso un lavoro di Coaching individuale.
Scrivici all’indirizzo info@themindofthechild.com, oppure chiama il Numero Verde 800034259.
#noisiamoacasaconte
Intraprendendo un percorso di crescita personale potresti sorprenderti di quanto poco sai di te stesso. Il Coaching per esempio, può aiutarti a capire chi sei davvero, da dove nascono le tue paure e le tue preoccupazioni, cosa puoi fare per affrontarle e superarle.
Sei preoccupato per il tuo lavoro? Vedi solo incertezza davanti a te? Ecco un’altra buona ragione per
1. Abbi fiducia in te stesso
Le piccole abitudini che possono condurre una persona verso il successo variano in base agli obiettivi personali e alla concezione di felicità. Una cosa è certa, bisogna eliminare dalla propria vita tutti gli atteggiamenti negativi e le perdite di tempo che distraggono e allontanano dall’obiettivo finale.
Il leader è una guida, un punto di riferimento. Siamo abituati a definire con questo termine un individuo che ha un vasto seguito…la domanda è: perché dovremmo cercare al di fuori una guida se possiamo essere noi stessi il nostro sole? Essere leader di se stessi significa prima di tutto trovare al proprio interno tutto ciò di cui si ha bisogno. Per raggiungere questo stato di benessere e di equilibrio interiore è necessario compiere diversi step:
Vuoi riprendere in mano la tua vita, raggiungere risultati concreti e mettere te stesso al centro della tua esistenza? Vuoi imparare a tirare fuori le tue innate risorse? Se vuoi intraprendere questo percorso di crescita personale puoi frequentare un corso di PNL che ti consenta di apprendere gli strumenti di questa affascinante metodologia. L’offerta formativa dell’Istituto The Mind of the Child, diretto dalla Coach di fama internazionale Alessia Mortilla, è vasta e completa:
Per diventare counselor si deve frequentare un corso di tre anni, che può essere organizzato anche da istituti privati. Il counseling è una disciplina legata alla psiche e alla dimensione sociale: spesso infatti, chi intraprende questa professione ha studiato psicologia, psicoterapia o scienze sociali. È facile che la formazione del counselor si sovrapponga con quella dello psicologo o dello psicoterapeuta, anche per via delle tematiche molto delicate che questo professionista affronta.
Il Coaching e il Counseling condividono quindi un orientamento di base, la cui finalità è l’auto-realizzazione dell’individuo. La differenza tra Coaching e counseling è che nel primo l’intervento si focalizza sulle performance da raggiungere in considerazione dell’obiettivo finale, mentre nel secondo si concede alla persona l’opportunità di esplorare e fare chiarezza su quelli che possono essere modi di vivere migliori, in pratica non si individuano obiettivi, ma si creano le condizioni per far sì che la persona possa entrare in contatto con il suo io interiore e decidere in autonomia quale stile di vita perseguire.
La partecipazione all’evento è gratuita per tutti coloro che hanno aderito ad I AM, il grande progetto di Alessia Mortilla che ha coinvolto, per questa prima edizione, solo mille fortunati.
Sono tantissime le persone che ci hanno dato la loro fiducia in tanti anni di attività e oggi la rinnovano confermando la loro partecipazione all’










