Indipendenti e determinate: il grande valore aggiunto delle donne imprenditrici
Sono determinate, indipendenti, intraprendenti, capaci di portare il loro personale contributo al buon andamento dell’azienda: stiamo parlando delle donne imprenditrici.
Nonostante gli innegabili vantaggi dell’inclusione femminile in ambito professionale, in un modo lavorativo storicamente dominato dagli uomini, l’universo femminile continua a essere oggi poco rappresentato. Infatti le donne imprenditrici rappresentano un enorme valore per la nostra economia eppure sono ancora troppo poche. Ma perché il mondo stenta a riconoscere il valore di questa importante rappresentanza della forza lavoro?
Perché le donne imprenditrici sono ancora troppo poche?
A livello mondiale la forza lavoro si compone più di uomini che di donne e in Italia questo trend è ripreso alla perfezione. Inoltre, le donne che lavorano, a parità di mansioni, guadagnano meno dei colleghi uomini. Il gap tra lavoro femminile e maschile è più evidente salendo di livello nella gerarchia del mondo del lavoro dove nelle posizioni più alte le donne sono ancora meno: in Italia solo un’impresa su cinque è guidata da una donna. Ma cos’è che impedisce alle donne imprenditrici di mettere a frutto le loro competenze? Quali sono gli ostacoli che incontrano?
Le donne faticano a muoversi nel mondo del lavoro per via di problemi ben noti a tutti:
- La difficoltà di conciliare gli orari lavorativi con quelli della gestione della famiglia.
- La mancanza di politiche di sostegno efficaci per la maternità.
- Un sistema socio-culturale da scardinare.
Il cambiamento che è in atto…
La presenza di imprenditrici donne ai vertici delle società innovative è anche più ridotta, eppure diversi studi di settore rivelano che le start-up fondate e guidate da donne sono capaci meglio delle altre di individuare i bisogni di mercato, sanno cogliere le opportunità e possono ricevere maggiori finanziamenti.
Anche se lentamente, e anche se la parità è ancora lontana, qualcosa nel mondo del lavoro al femminile sta cambiando e lo sta facendo in meglio.
In base ai dati 2018 dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, in Italia nel 2017 le imprese rosa erano 331mila, pari al 21,86% del totale, in pratica 1 su 5. Il dato positivo è che rispetto al 2016 le imprese femminili iscritte al Registro delle Camere di Commercio sono state circa 10mila in più e 30mila rispetto al 2014. Qualcosa, quindi, si muove. E quel famoso tetto di cristallo sembra essere quasi raggiungibile. Questo è un buon punto di partenza per le imprenditrici italiane.
Donne e impresa: un binomio sempre più vincente
In che modo lavorano le imprenditrici di successo? In cosa di differenziano dai loro colleghi uomini? Perché la nostra società ha disperatamente bisogno di loro se vuole progredire? Le donne ai vertici delle aziende sono capaci di proporre business innovativi e sono più propense a gestire un’impresa in termini di opportunità piuttosto che di necessità.
Una ricerca promossa dal Centre of Entrepreneurs ha evidenziato i punti di forza della leadership al femminile:
- Le donne imprenditrici, rispetto ai colleghi uomini, riescono a comprendere meglio quando è il caso di prendere decisioni rischiose e sono capaci di prenderle spesso.
- Le donne manager ostentano di meno i successi delle loro imprese.
- Sono capaci di gestire il lavoro in modo diverso rispetto ai colleghi, per esempio l’approccio verso l’impresa è più determinato in fasi delicate come la nascita e l’espansione.
- Le donne sono più propense a reinvestire gli utili per supportare la crescita dell’impresa.
I dati poi parlano chiaro: le performance aziendali di società che vantano consigli di amministrazione in cui vi è un mix equilibrato di presenza femminile e maschile sono poi migliori. In base a dati dell’Unione Europea questo comporterebbe addirittura profitti superiori del 56%.
Come potenziare le abilità tipiche delle donne imprenditrici?
Anche se la presenza femminile nel mondo imprenditoriale è aumentata, sappiamo che l’ingresso nel mondo del lavoro è ancora difficoltoso e di strada da fare ce ne è davvero molta. Il processo è però avviato e per questo dobbiamo dire grazie alle tante pioniere che nonostante tutto, e nonostante tutti, si sono fatte strada nel mondo del lavoro dimostrando che per una donna è possibile essere donna, madre e lavoratrice.
Le donne imprenditrici famose sono state capaci di dimostrare a sé stesse e agli altri che con la giusta dose di determinazione, e con impegno e organizzazione, si possono raggiungere i traguardi a cui si ambisce. Le storie di successo di queste imprenditrici sono di ispirazione per le giovani italiane che hanno intenzione di mettere alla prova sé stesse anche in abiti ancora prevalentemente maschili.
Ricorda sempre: le donne di successo sono tutte quelle che riescono a raggiungere i loro obiettivi individuando quella condizione di equilibrio che riesce a rendere la loro vita piacevole e appagante. Anche tu puoi essere una di loro.
Ti piacerebbe far pare di questo gruppo? Vuoi sapere come hanno fatto le donne manager italiane ad emergere? Determinazione, impegno, preparazione sono solo alcune delle capacità necessarie: il valore aggiunto sono competenze come leadership, comunicazione, networking, capacità di negoziazione. Sono abilità che vanno coltivate, sviluppate, sfruttate. Se il tuo sogno è quello di realizzarti nel mondo del lavoro, un percorso di Career Coaching può aiutarti a individuare la strada giusta che porta alla tua realizzazione professionale. Potrai scegliere di lavorare per passione, come ad esempio ricoprire un ruolo che sia per te fonte di soddisfazione e che ti permette di realizzarti. Prendi come fonte di ispirazione chi ha fatto questo passo prima di te: Sabina Belli, per esempio, donna, mamma, moglie e CEO di Pomellato è una delle imprenditrici italiane più famose ed è stata ospite e testimonial del nostro progetto I AM.
Perché intraprendere un percorso di Career Coaching?

Le storie di donne di successo possono essere per te di ispirazione, ma è solo mettendoti in azione che puoi diventare una di loro. Il Coaching può aiutarti a prendere consapevolezza di chi sei, dei tuoi punti di forza e di debolezza. Lavorando su te stessa puoi riuscire a vedere con maggiore chiarezza i tuoi obiettivi professionali identificandoli in base ai tuoi reali interessi. Conta poco cosa tu faccia oggi, se già lavori o sei disoccupata, quello che conta è dove desideri arrivare: il Coaching ti fornisce gli strumenti per perseguire i tuoi obiettivi. Trovare l’equilibro tra vita professionale e lavorativa è davvero possibile!
L’Istituto the Mind of the Child, diretto dalla Coach Alessia Mortilla, ha studiato diversi corsi che possono aiutarti nella tua realizzazione professionale come ad esempio:
- Principi di Coaching Business è un corso base, per apprendere gli strumenti del Coaching ed applicarli all’ambito Business.
- Percorso I AM – un vero e proprio percorso di Coaching individuale, in grado di sviluppare la tua crescita personale grazie a una piattaforma a cui puoi accedere liberamente avendo anche un gruppo chiuso con cui interagire e una Coach sempre a disposizione.
L’Istituto esercita un controllo di qualità sui programmi e sui materiali didattici divulgati, e ne attesta il livello qualitativo. Tutti i corsi della The Mind of the Child School sono riconosciuti ai sensi della Legge Italiana 4/2013 mentre i corsi di specializzazione in PNL sono riconosciuti e certificati dalla“Society of NLP”, l’UNICA Organizzazione Internazionale fondata dai creatori della PNL Richard Bandler e John Grinder, per garantire la qualità nella formazione in PNL.












La diffusione del Covid-19 è una situazione stra-ordinaria. Ha risvegliato in tutti noi profonde paure legate al nostro innato istinto di sopravvivenza. E quando siamo di fronte ad una paura, noi essere umani possiamo reagire in due modi diversi:
La vision è una delle caratteristiche che distingue un leader, da un gregario: è la capacità di guardare oltre, immaginare quello che ancora non è, ma che sarà. E proprio quando i punti di riferimento diventano instabili e le conseguenze si riflettono sulla produzione e sui dipendenti, il capo è colui che può individuare nuovi strumenti per adattarsi al cambiamento, definendo strategie efficaci per la ripresa.
La psicologia parla chiaro: in una situazione di incertezza e paura, ci sentiamo più tranquilli se possiamo disporre delle risorse necessarie per sopravvivere. Abram Maslow, uno dei principali esponenti della psicologia umanistica, è noto per aver messo a punto la “piramide dei bisogni”. Al primo gradino della piramide vi è proprio la possibilità di disporre del cibo per sopravvivere. Nella nostra società tecnologica e connessa tale bisogno si manifesta anche postando sui social foto di piatti home made, come per dire agli altri, “va tutto bene”. In una situazione di panico cerchiamo quindi di essere previdenti facendo scorte alimentari, la dispensa piena ci dona l’impressione di essere pronti ad affrontare una possibile assenza di scorte e ci aiuta ad avere un certo senso del controllo.
L’esigenza di fare scorte è davvero motivata? I supermercati hanno chiuso, oppure tutto sta andando come annunciato dal Governo? Ti sei accorto che i ristoranti continuano a consegnare a casa? Forse ti stai rendendo conto che alcuni tuoi comportamenti sono immotivati, eppure ti senti lo stesso preoccupato. Se vuoi sentirti di nuovo bene, se vuoi essere capace di affrontare la situazione in modo razionale e consapevole, devi lavorare su te stesso e guardarti dentro per capire da dove nascono le tue paure. Solo così riuscirai a
Può sembrare strano, ma anche in questo momento, quando siamo chiusi tra le mura di casa e pensiamo che manchino certezze sul futuro, possiamo trovare ottime ragioni per stare bene ed essere felici.
Intraprendendo un percorso di crescita personale potresti sorprenderti di quanto poco sai di te stesso. Il Coaching per esempio, può aiutarti a capire chi sei davvero, da dove nascono le tue paure e le tue preoccupazioni, cosa puoi fare per affrontarle e superarle.
Sei preoccupato per il tuo lavoro? Vedi solo incertezza davanti a te? Ecco un’altra buona ragione per